venerdì 2 agosto 2013

"Donne, vodka e gulag" il 23 agosto al Festival delle Storie



La valle di Comino è un incrocio magico, una terra di mezzo, a un’ora e mezza da Roma, Napoli e Pescara. Ma come spesso accade nell’epica è una terra in bilico, perché pochi passi più in là comincia “Gomorra”, come se al di là del suo confine ci fosse la parte oscura.
La sfida è resistere e fuggire alla forza di gravità che spinge verso il basso, e provare a scommettere sulla propria identità, sul turismo, sulla cultura.

Il Festival delle Storie - quarta edizione, dal 23 al 31 agosto, ideato e diretto dal giornalista Vittorio Macioce, è la risposta, e le carte dei Tarocchi sono il canovaccio di questa sfida.

Si parte da Alvito, il 23 agosto, con la carta  del Giocatore.
Con Antonio Bacciocchi e Stefano Olivari si narra di calciatori che fanno le rockstar e rockstar che fanno i calciatori, per poi incontrare
Marco Iaria, Stefano Bedeschi e Giancarlo Ciabattari che raccontano tre storie di uomini, che erano anche calciatori. E ancora ricordi con Gianni Bellini, il più grande collezionista al mondo di Figurine Panini, e poi alla sera, “La notte delle storie. Tutto il pallone minuto per minuto” con, tra gli altri, Pino Wilson, Giancarlo Oddi, Eraldo Peccio, Darwin Pastorin, Gianfelice Facchetti.

Finale di partita: gli autori Gianfranco Galligarich e Filippo Bologna che leggono i loro racconti sul pallone.

Il programma della giornata:

Ore 11.00  – Inaugurazione Festival delle Storie 2013

Ore 11. 30 – Radio Story: Street Music Football 

Antonio Bacciocchi - Rock’n’Goal. Calcio e musica. Passioni Pop
Stefano Olivari
Qui si narra di calciatori che fanno le rockstar (George Best, par excellence) e rockstar che fanno i calciatori ( o i presidenti, il folkloristico Elton John alla guida del Watford, in fondo agli anni'70). Ma soprattutto si racconta di appartenenze insospettate e focose militanze.

Ore 18.00 – I narratori: Il Triplete
Tre storie. Eduard Streltsov era il fantasista della nazionale sovietica e del Torpedo Mosca. Rifiutò il trasferimento al Cska di Mosca, squadra dell’armata rossa e poi alla Dinamo, quella del Kgb.Finisce nei gulag siberiani. Dagli orrori della prigionia in un campo di concentramento alla gioia per la conquista dello scudetto. In mezzo, la vita con le sue pagine liete e tristi, tutte attraversate con coraggio, simpatia e semplicità. È la storia di Čestmír Vycpálek. Lo zio di Zeman. E poi un altro “zio”. La storia di un calciatore nella Calabria anni ’60, che scopre quanto pesa la ‘Ndrangheta nel calcio.


Marco IariaDonne, vodka e gulag. Eduard Streltsov, il campione
Stefano BedeschiDa Dachau al tricolore. Vita di Čestmír Vycpálek
Giancarlo Ciabattari – Zio Luigi, l’ultimo uomo d’onore

Ore 19.00 – Radio Story: Figurine e Supertele
La leggenda delle figurine Panini, quelle da collezionare, scambiare ricordare. I palloni del calcio da cortile: Supertele, Supersantos e Tango.

Gianni Bellini -  il più grande collezionista al mondo di Figurine Panini
Davide Coero Borga – La scienza del giocattolo

Ore 20.15 – Sapori&Tarocchi: Il giocatore.

Una carta e un piatto. Un grande chef e un critico gastronomico giocano con cibo e parole.

Antonio Paolini

Ore 21.00 – La notte delle storie. Tutto il pallone minuto per minuto.
La felicità del giocatore. Pallone io ti amo. Per Maradona e mammà innamorato son, per il saluto di Necco a fine collegamento, per Vendrame che fermò il gioco per salutare un suo amico in tribuna, per la rovesciata di Parola sulle bustine di figurine Panini, per quando Batigol disse a Irina, te amo, per Mariolino Corso che giocava solo all'ombra, per il raccattapalle che con la punta tolse il gol a Savoldi, per la Jugoslavia più bella di sempre distrutta dalla guerra civile, per ogni volta che Baggio o Rivera hanno visto un corridoio invisibile agli occhi degli umani e hanno messo la palla proprio lì dove non poteva arrivare, per la testata di Materazzi e l’urlo di Tardelli, perché anche la vita è questione di centimetri, per la rincorsa di Totti a Piola, perché vola un aquila nel cielo, per le rovesciate di Bonimba e il sinistro rombo di tuono di giggiriva, per Tonino Carino da Ascoli, per le telefonate dell’Avvocato a Platini, per l’unica finta di Garrincha e i mille gol di Pelè, per quella palla che Zoff bloccò proprio sulla riga, per Facchetti, Cabrini e Maldini e l’idea metafisica del terzino fluidificante, per le ripartenze di Sacchi, per la follia dei portieri e per i portieri filosofi., perché alla fine tutto finisce più o meno al Novantesimo. E perché dopo un cinque maggio c’è sempre un triplete.

Pino Wilson / Giancarlo Oddi  / Eraldo Pecci - Il Toro non può perdere / Santo Pallone (Massimo M. Veronese e Francesco Napoli) – Tutti i santi giorni: Milan, Inter, Juve e Napoli/ Darwin Pastorin – La mia Juve /  Gianfelice Facchetti – Sennò che gente saremmo/ Luigi GuelpaUn manicomio tra i pali/Emanuele Santi – Il portiere e lo straniero

Ore 24.00 Personaggi in cerca di storie. Finale di partita
L’eternità del giocatore. Il calcio mostra vizi e virtù degli umani e può diventare leggenda, racconto epico, tradizione, ricordo, emozioni. Il calcio raccontato come pallone, cortile, strada, porte improvvisate, scarpe nuove da rovinare. Quando è che si diventa vecchi. La risposta è nelle parole di Dylan Thomas. “La palla che lanciai giocando nel parco/Non è ancora scesa al suolo”.

Finale con Gianfranco Caligarich e Filippo Bologna che leggono i loro racconti sul pallone.

Nessun commento:

Posta un commento