Ecco la recensione scritta da Andrea Corti e pubblicata sull'ultimo numero de "la Roma", rivista ufficiale dell'As Roma:
lunedì 31 maggio 2010
mercoledì 26 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
Sul sito del Corriere dello Sport
DONNE, VODKA E UN CAMPIONE FUORI DAGLI SCHEMI
Era la fine degli anni '50 e sulle magliette c'era, rigorosamente cucita a mano, la sigla CCCP. Era l'Unione Societica, e in quella nazionale giocava un bullo di grande talento. Si chiamava Eduard Streltsov, aveva il ciuffetto biondo da telefilm, l'occhio furbo e il sorrisetto ironico di chi finisce spesso in fuorigioco, e non è escluso che sia quello il suo obiettivo. Streltsov in quegli anni è stato la stella di quel calcio così lontano e nebuloso. La sua storia, la carriera spezzata alla vigilia del Mondiale del '58 in Svezia, il processo per stupro, il giallo attorno a quel processo, i cinque anni trascorsi nel gulag, i contorni affascinanti e misteriosi di una vicenda che sconfina dallo sport alla politica tra sospetti e vendette; sono raccontati nel dettaglio e con encomiabile passione da Marco Iaria, giornalista della «Gazzetta dello Sport». Streltsov, che l'autore definisce «pericolosamente occidentale per il regime comunista», andava a donne, si ubriacava di vodka, era un borderline fuori dalle regole. E giocava a calcio divinamente. Aveva tutto per farsi conoscere, sfondare, uscire dalla cronaca e diventare un poster. Ma ce la fece. Il perché lo scoprirete leggendo «Donne, vodka e gulag: Eduard Streltsov, il campione». «Donne, vodka e gulag: Eduard Streltsov, il campione», di Marco Iaria, edizioni Limina, 148 euro, 19,90 euro.
Furio Zara
Era la fine degli anni '50 e sulle magliette c'era, rigorosamente cucita a mano, la sigla CCCP. Era l'Unione Societica, e in quella nazionale giocava un bullo di grande talento. Si chiamava Eduard Streltsov, aveva il ciuffetto biondo da telefilm, l'occhio furbo e il sorrisetto ironico di chi finisce spesso in fuorigioco, e non è escluso che sia quello il suo obiettivo. Streltsov in quegli anni è stato la stella di quel calcio così lontano e nebuloso. La sua storia, la carriera spezzata alla vigilia del Mondiale del '58 in Svezia, il processo per stupro, il giallo attorno a quel processo, i cinque anni trascorsi nel gulag, i contorni affascinanti e misteriosi di una vicenda che sconfina dallo sport alla politica tra sospetti e vendette; sono raccontati nel dettaglio e con encomiabile passione da Marco Iaria, giornalista della «Gazzetta dello Sport». Streltsov, che l'autore definisce «pericolosamente occidentale per il regime comunista», andava a donne, si ubriacava di vodka, era un borderline fuori dalle regole. E giocava a calcio divinamente. Aveva tutto per farsi conoscere, sfondare, uscire dalla cronaca e diventare un poster. Ma ce la fece. Il perché lo scoprirete leggendo «Donne, vodka e gulag: Eduard Streltsov, il campione». «Donne, vodka e gulag: Eduard Streltsov, il campione», di Marco Iaria, edizioni Limina, 148 euro, 19,90 euro.
Furio Zara
lunedì 17 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
La recensione sul Guerin Sportivo
Sul Guerin Sportivo di questo mese è uscita la recensione del mio libro, firmata da Christian Giordano. Potete leggerla cliccando qui sotto:
mercoledì 12 maggio 2010
In studio a Sky Sport 24
Alcuni giorni fa sono intervenuto a Sky Sport 24 per parlare del libro. Ecco il link della registrazione: http://www.youtube.com/watch?v=27b-_WkJHgg
martedì 11 maggio 2010
Recensione sul Secolo d'Italia
Oggi il Secolo d'Italia ha parlato del mio libro, con un lungo pezzo di Giovanni Tarantino. Potete leggerlo cliccando qui sotto:
giovedì 6 maggio 2010
Intervento su Radio Popolare
Ieri sono intervenuto alla trasmissione Jalla!Jalla!, su Radio Popolare, per parlare del mio libro "Donne, vodka e gulag". Discussione in libertà su calcio e potere. Se volete, potete ascoltare la registrazione sul sito del programma: jalla.radiopopolare.it (è il secondo audio della puntata del 5 maggio).
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