mercoledì 28 aprile 2010
Gianni Mura parla di "Donne, vodka e gulag"
Gianni Mura ha parlato del mio libro durante un incontro al Festival internazionale di giornalismo a Perugia. Per ascoltarlo, andate sul sito http://ijf10.ilcannocchiale.tv, scegliete nella playlist "Eventi - Gianni Mura" e posizionate il video sul minuto 46...
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mercoledì 21 aprile 2010
Articolo sul Mattino
Giorgio Porrà ha dedicato la sua rubrica "Domenica dello sciagurato", che tiene ogni settimana sul Mattino, alla vicenda "sciagurata" di Streltsov e al mio libro. Potete leggere l'articolo cliccando qui sotto.
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martedì 20 aprile 2010
Da domani in libreria
venerdì 16 aprile 2010
Dal Velino
Ecco la recensione pubblicata dall'agenzia di stampa Il Velino:
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1103202#news_id_1103202
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1103202#news_id_1103202
martedì 13 aprile 2010
domenica 11 aprile 2010
Presentazione a Milano
Giovedì 15 aprile alle 18.30 presso l'Associazione Italia-Russia (Milano, via Silvio Pellico 8) Francesca Gori e Gianni Mura presentano il volume "Donne, vodka e gulag" di Marco Iaria, edito da Lìmina. Sarà presente l’autore.
Allievi della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi daranno lettura di alcune pagine del libro.
Allievi della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi daranno lettura di alcune pagine del libro.
Marco Iaria, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha compiuto un’interessante ricerca sulla figura di Eduard Streltsov (1937-1990), campione della Torpedo, celebre squadra di calcio russa.
Vicenda estremamente controversa quella di Streltsov, già capocannoniere del campionato nazionale a soli 18 anni. Troppo «occidentale» per l’Unione Sovietica di quegli anni, sempre sopra le righe, dedito all’alcol e alle donne, capace di rifiutare la figlia di un'importante dirigente del Partito.
Personaggio scomodo, appena ventenne, viene tacciato di un’accusa infamante: stupro.
La stampa si scatena. Condannato a 12 anni in un processo “farsa”, viene mandato in un gulag, prima a trasportare tronchi d’albero, quindi a lavorare uranio e poi in una miniera di quarzo. Ridotta la pena a cinque anni per volontà di Breznev, indossa nuovamente la maglia della Torpedo nel 1965 e vince il campionato. Ritiratosi nel 1970 dopo un infortunio, Streltsov fino alla scomparsa, avvenuta nel 1990 per un cancro ai polmoni, insegna calcio ai bambini.
Vicenda estremamente controversa quella di Streltsov, già capocannoniere del campionato nazionale a soli 18 anni. Troppo «occidentale» per l’Unione Sovietica di quegli anni, sempre sopra le righe, dedito all’alcol e alle donne, capace di rifiutare la figlia di un'importante dirigente del Partito.
Personaggio scomodo, appena ventenne, viene tacciato di un’accusa infamante: stupro.
La stampa si scatena. Condannato a 12 anni in un processo “farsa”, viene mandato in un gulag, prima a trasportare tronchi d’albero, quindi a lavorare uranio e poi in una miniera di quarzo. Ridotta la pena a cinque anni per volontà di Breznev, indossa nuovamente la maglia della Torpedo nel 1965 e vince il campionato. Ritiratosi nel 1970 dopo un infortunio, Streltsov fino alla scomparsa, avvenuta nel 1990 per un cancro ai polmoni, insegna calcio ai bambini.
Il suo caso viene riesaminato nel 2001 da un comitato composto, fra gli altri, dal campione di scacchi Anatolij Karpov, dal sindaco di Mosca, Jurij Lužkov, da scrittori e giuristi come Sergej Korolev, Ėdvard Maksimovskij e Andrej Suchomlikov. Si riscontrano diverse anomalie nello svolgimento del processo: testimoni oculari inesistenti o rivelatisi lontani diversi chilometri dal luogo del delitto, richieste di aiuto della vittima mai comprovate da testimonianze dirette. Il comitato chiede all’autorità russa di riaprire il caso, ma non c'è niente da fare.
Ancora oggi Streltsov attende una riabilitazione.
A discutere con l’autore, Gianni Mura, fra i più noti giornalisti sportivi italiani, e Francesca Gori, esperta di storia sovietica e delle tematiche relative al dissenso nei paesi dell'Europa centro-orientale.
Per informazioni:
Associazione Italia Russia Lombardia - tel. 028056122
http://www.associazioneitaliarussia.it/ - segreteria@associazioneitaliarussia.it
Ancora oggi Streltsov attende una riabilitazione.
A discutere con l’autore, Gianni Mura, fra i più noti giornalisti sportivi italiani, e Francesca Gori, esperta di storia sovietica e delle tematiche relative al dissenso nei paesi dell'Europa centro-orientale.
Per informazioni:
Associazione Italia Russia Lombardia - tel. 028056122
http://www.associazioneitaliarussia.it/ - segreteria@associazioneitaliarussia.it
domenica 4 aprile 2010
L'anticipazione sul Venerdì
Ciao a tutti, ho scritto un libro su un calciatore russo perseguitato dal regime comunista e finito nei campi di concentramento. S'intitola "Donne, vodka e gulag. Eduard Streltsov, il campione" (Limina) e sarà nelle librerie il 21 aprile. Ne ha parlato in anteprima il Venerdì di Repubblica. Leggete qui sotto...
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